La ripresa economica giapponese passa dalla camera da letto: scenario attuale e conclusione

I modelli prevedono per la fine di questo secolo un dimezzamento della popolazione giapponese attuale ed un raggiungimento di un livello insostenibile del tasso di dipendenza demografico. Questo trend apparentemente a lungo termine farà risentire i suoi effetti molto prima ed è quindi indispensabile per il governo trovare delle soluzioni.

La tradizionale riluttanza nipponica nei confronti degli stranieri ha “forzato” il governo ad incentivare l’inserimento della popolazione femminile nel mercato del lavoro. Tuttavia questo intervento non è sufficiente ed il rischio di contrazione economica nei prossimi decenni è alto. La conclusione che ha raggiunto il Cabinet Office è quindi di incentivare la natalità.





Il trend di crescita del tasso di natalità degli ultimi cinque anni non è tuttavia sufficiente a raggiungere il livello minimo previsto di 2.1 figli per donna. Le cause principali non sono una “mancanza di desiderio” all’interno delle coppie ma sono legate ad un insieme di pregiudizi socio-culturali e alla scarsa attenzione del governo nei confronti di una politica a favore delle famiglie.

Tutt’oggi è considerato inaccettabile avere figli al di fuori del matrimonio e diventare madri sopra i 35 anni è fortemente sconsigliato dal governo per questioni legate alla salute. In aggiunta il permesso maternità è richiedibile solo dopo almeno un anno sotto lo stesso datore di lavoro e gli asili nidi pubblici hanno un complesso sistema di ammissione.

Qualche cambiamento è già in corso d’opera grazie soprattutto all’ingresso di “quote rosa” in alcune posizioni chiave di governo ma la strada è sicuramente ancora lunga e una maggiore apertura nei confronti di lavoratori stranieri dovrebbe essere attuata.