Rialzo tassi US: prospettive economiche per il 2018
In linea con le aspettative dei mercati, la Federal Reserve ha deciso l’aumento dei tassi di interesse di 25 bp, rincarando il costo del denaro da 1.25% a 1.5%. Secondo le dichiarazioni il sentiero rialzista, seppur mantenendo fede al programma di stretta monetaria del FOMC, proseguirà con altri tre appuntamenti nel corso del 2018 e due nel 2019, con il riserbo del Consiglio di interrompere il piano nel caso in cui i dati economici non confermino i target prefissati.
Va precisato che, dopo quasi due anni, al momento delle votazioni si sono avvertiti segnali di disaccordo sulla decisione del giorno e due membri del Comitato hanno optato per mantenere il livello dei tassi attuali. Infatti, sebbene da qui ai prossimi mesi la curva dei tassi a breve termine assumerà un profilo più interessante, il progressivo restringimento dello spread tra il rendimento del governativo americano con scadenza a due anni e quello a dieci mostra il delinearsi di una curva a lungo termine sempre più piatta, segnale che induce a pensare ad un rallentamento dell’attività economica.
Effettivamente non mancano i motivi per credere che un’eccessiva stretta possa paralizzare un sistema che già adesso sta mostrando qualche crepa: ne è una conferma l’incompatibilità tra i dati della disoccupazione, apparentemente florida e giunta ai minimi livelli pre-crisi, e quelli dell’inflazione, ferma rappresentazione delle aspettative dei consumatori, che non riesce ad avvicinarsi ai valori target.
In prospettiva futura si prevedono scenari variabili e non esenti da sfide: dopo aver raggiunto un’espansione del 2.5% nel 2018, la mediana delle stime dei Governatori Fed vede, nel lungo termine, la crescita del Pil espandersi ad un ritmo più lento, dimostrando un intrinseco scetticismo sull’efficacia del piano fiscale promosso da Trump.
In definitiva, non si prevede che la successione di Janet Yellen porti a modifiche sostanziali: con al timone il Nuovo Presidente Powell, il quale “condivide i valori della Fed”,
ci si attende che la politica monetaria resti conservativa ed in linea con le capacità di sostenibilità dell’economia.